Questo blog nasce dall'osservazione del nostro comportamento a tavola. Si mangia, si beve, si parla, si discute di tutto e durante il pasto siamo circondati dalla vita intera con tutte le emozioni: si ride, si piange, ci si innamora, si decidono destini della nostra vita, guerra e pace, rapporti di lavoro e di amicizia.

lunedì 11 giugno 2012

Alimentazione e Psiche


A chi non è mai capitato di gradire un cibo che rievoca un momento particolarmente piacevole e di rifiutarne uno che è invece associato ad un ricordo non troppo felice? Quante volte ci sediamo a tavola non mossi da un reale senso di fame, ma piuttosto perché attratti da un piatto presentato particolarmente bene, o da un profumo piacevole?
Questo succede perché vi è una stretta interconnessione tra cibo ed emozioni, laddove il primo può influenzare il secondo e viceversa. I cibi che mangiamo sono in grado di condizionare ciò che siamo e ciò che proviamo; possono renderci più o meno sicuri di noi stessi, aumentano la concentrazione, la determinazione oppure l’aggressività.
Il ben-essere psicologico, oltre inevitabilmente a quello fisiologico, passa quindi da una sana alimentazione, contraddistinta da una dieta equilibrata e da cibi prescelti in base ai loro principi e valori nutrizionali. Il cervello è la sede della nostra componente psicologica, ma anche un organo il cui funzionamento dipende e non può prescindere da elementi nutritivi. Molti principi contenuti nei cibi hanno quindi il potere di mediare il funzionamento del sistema nervoso inibendolo o stimolandolo. Una dieta squilibrata rispetto alle proprietà nutrizionali dei cibi può provocare spossatezza, diminuzione delle prestazioni cognitive, tensione, e problemi psicologici da non sottovalutare come ansia, labilità emotiva, umore altalenante, nervosismo, apatia. Allo stesso modo una dieta squilibrata produce altresì conseguenze negative sulle emozioni e sugli atteggiamenti dell’individuo.
Il gusto alimentare è condizionato dalla cultura, dall’educazione e dai condizionamenti sociali ed emotivi, sarebbe sinceramente riduttivo considerare il gusto come una semplice sommatoria di percezioni sensoriali. Le abitudini alimentari sono il risultato di un percorso di adattamento all’ambiente legato sia alla cultura che all’esperienza personale. Potremmo quindi affermare che abitudini e gusti si educano e si plasmano nel corso della nostra esistenza.



N.B. Il presente articolo ha un valore informativo ed educativo e non prescrittivo, pertanto le informazioni non sostituiscono il parere del vostro medico curante.
Per info ed approfondimenti rivolgersi a Dott.ssa Ingrid Luciana Manara   psicoterapeuta familiare e di coppia consulente in sessuologia clinica       E-mail:  ingrman@libero.it


Girandola di Miele! Ely




2 commenti:

  1. Interessante questo articolo cara Ely... ho scoperto solo adesso che hai un blog!!! che piacere trovarti anche qui. Anche io ho un piccolo blog di cucina, facci un salto quando ti va...sarai la benvenuta :) ti seguo con piacere. Un bacio
    Angela

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