Il Giuoco delle Parti
“La realtà e quello che vede la maggioranza” (J. Luis Borges)
Nel teatro in generale, e in quello di Pirandello in particolare, finzione e realtà si mescolano al punto tale che nulla è più vero della finzione… Tutto ciò che avviene durante l’azione teatrale è realtà, tutto quel che la circonda è solido, reale, esiste in quanto tale. In quel momento è realtà poiché lì la rappresenta.
Ma se le parti che gli attori sostengono nella commedia e che ovviamente devono essere portate in fondo così come sono state scritte dall’Autore, fossero le medesime che essi vivono oltre il palcoscenico, nella loro realtà… Se per un crudele scherzo del Destino le parti che interpretano in quella loro realtà e quelle sulla scena fossero le stesse?
Allora “Il giuoco delle parti” potrebbe anche divenire “Le parti in giuoco” Del resto il giuoco è una cosa serissima, spesso drammatica, a volte tragica. Siamo noi a dar vita alla commedia; essa è dentro di noi… Ma noi conosciamo tutto della commedia, quella sulla scena: il suo svolgimento, il suo epilogo. E’ tutto scritto lì, sul copione. Basta leggerlo. E non potrà cambiare mai, resterà così per sempre: come l’ha voluta il suo Autore. Nessuno, però, può conoscere l’epilogo dell’ “altra” commedia: quella che gli interpreti hanno dentro di sé, nella loro realtà. E che sono costretti a rappresentare in palcoscenico in parallelo con quella già scritta…
Corrado Scalia
Girandola di Miele! Ely
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